Essermi trasferita
dal nord Italia in Sicilia significa anche essere venuta a
conoscenza, nel corso degli anni, di usanze, tradizioni, modi di
parlare che prima mi erano sconosciuti e via via, nel corso degli
anni, sono entrati a far parte del mio bagaglio di "quotidianità".
Col passare degli anni queste usanze, che prima erano per me strane e
affascinanti, mi sono diventate talmente familiari da non suscitare
quasi più stupore o fascino. Quasi. Perché comunque, almeno per
ora, un po' di fascino per certe cose lo provo ancora. Per esempio a
Ferragosto. Solo una volta ho vissuto quest'esperienza (quando non
avevo figli!), ma ogni volta che ne vedo i preparativi mi suggestiona
molto.
Ieri, 14 agosto,
siamo andati in spiaggia, nel pomeriggio, a Fondachello, piccolo
paese di villeggiatura sulla costa orientale, molto popolare e ad una
giusta distanza da Catania e dai paesi etnei. Da Fiumefreddo (e forse
oltre) a Riposto si estende, senza soluzione di continuità, una
grande spiaggia fatta di piccoli sassolini. La spiaggia é proprio
grande. Se risalgo la corrente dei miei ricordi non riesco a trovare
immagini di spiagge così profonde. Il mare é splendido (e dove, in
Sicilia, non c'é un mare splendido?), rapidamente profondo, ricco di
fauna marina e sempre limpido, sebbene, purtroppo, ogni tanto
inevitabilmente attraversato da correnti di materiali non ben
identificati provenienti da chissà dove. Sospetto siano in gran
parte rifiuti di barche e sporcizia varia raccolta dal mare lungo le
spiagge, trasportati lungo la costa dalle forti correnti dello
stretto. Ma questa é la mano, troppo spesso crudele, dell'uomo. La
natura ci ha messo il mare, e noi facciamo di tutto per rovinarlo.
Consiglio, a
chiunque venga un giorno in Sicilia a cavallo di Ferragosto, di fare
un giro a Fondachello (o in una delle tante spiagge siciliane) nel
tardo pomeriggio del 14 agosto. La spiaggia, durante le calde
giornate estive, é sempre molto piena, ma, come dicevo, é talmente
grande che rimane occupata solo per una relativamente piccola
striscia vicino al bagnasciuga. Di solito, da dove finiscono gli
ombrelloni all'inizio della spiaggia, rimangono ancora molti metri di
sassolini liberi, dove ragazzi e bambini possono giocare liberamente
senza infastidire i bagnanti.
Il 14 agosto,
invece, tutto questo spazio si riempie di tende. Nel corso del
pomeriggio é un continuo affluire di gente, per lo più giovani ma
anche meno giovani, che montano tende e accampamenti per la notte. Ci
sono gruppi che innalzano tendopoli fatte di gazebo più o meno
sofisticati, semplici o con zanzariere, munite di tavolini e sedie,
sdraio e borse frigo di varie dimensioni. Lungo la spiaggia, in punti
più o meno sparpagliati, ragazzi preparano pire di legna protette
dalle grosse pietre levigate dal mare.
Si preparano alla
notte del Ferragosto.
Il momento del
tramonto é magico a Fondachello, é magico al mare in generale e
quindi anche lì. Il sole tramonta dietro la Montagna, alle spalle
dei bagnanti, e l'orizzonte blu del mare si veste di sfumature di
colori in continua mutazione, indescrivibili a parole. Purtroppo non
sono una fotografa abbastanza brava da essere mai riuscita a rendere
la magia di quel momento. A quell'ora il mare si svuota, quasi
nessuno fa più il bagno e, quando é calmo, non smetteresti mai di
guardarlo. Una tavola liscia di sfumature dall'azzurro al blu,
solcato irregolarmente da barche isolate e da gabbiani a caccia di
pesci. Nelle giornate limpide vedi il promontorio di Taormina, e la
Calabria. Sul bagnasciuga si sistemano, in una fila regolare e
infinita, pazienti pescatori con le loro lunghe canne da pesca
infilate nei sostegni impiantati nella ghiaia. E' un momento talmente
di pace che ti viene proprio voglia di stare lì tutta la notte.
La sera del 14
inevitabilmente non si può vivere questo momento così intensamente,
perché l'atmosfera é completamente diversa. E' una sera di festa.
Come se fosse una festa di paese, ma che si svolge sulla spiaggia. La
spiaggia diventa una piazza gremita di gente, che prepara le proprie
tavole più o meno imbandite, pane condito o pasta al forno per la
cena, e che si prepara a passare quella notte in allegria e in
compagnia degli amici e di gente sconosciuta. Si accendono i falò, e
non so cosa darei per poter volare con un elicottero sopra le spiagge
quella sera. Non posso farlo ma posso solo immaginare quello che si
vedrebbe. Centinaia di persone sparpagliate tra tende e gazebo e qua
e là i fuochi che illuminano la notte. Canti, chiacchiericcio e
risate e qualcuno che fa il bagno di notte. Poi poco alla volta
sopraggiunge a macchie di leopardo il silenzio. Chi si chiude nelle
tende, chi dorme sotto le stelle. Fino a svegliarsi col sole che
sorge dal mare.
La mattina si torna
a casa, a dormire veramente, mentre famiglie plurigenerazionali,
attrezzatissime e organizzatissime, danno il cambio alla gioventù
notturna per gremire nuovamente la spiaggia di bagnanti festaioli
pronti col pranzo "al sacco" di Ferragosto: pasta al forno,
parmigiana di melanzane, panini con la salsiccia, anguria...Il
classico pasto "leggero" da consumare al mare!
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