giovedì 21 febbraio 2013

I diritti naturali di bimbi e bimbe

Dopo un po' di tempo di "stasi", mi torna la voglia di scrivere un po', di condividere pensieri e parole. E lo stimolo é una bella pubblicazione che mi sono trovata tra le mani dell'Assessorato alla Politichie Sociali del Comune di Cesena dove, in quarta pagina di copertina, leggo un bellissimo decalogo.
Lo voglio condividere, perché noi mamme (e papà, e nonni, e zii...) spesso ci dimentichiamo di cosa voglia dire essere bambini.
E' naturale, lo siamo stati troppo tempo fa e troppi filtri, troppe regole, troppe rigidità si sono frapposti tra il nostro essere mamma e i ricordi d'infanzia. E così ci troviamo a rimproverare tanto spesso i bambini, a farli tacere, a tarpargli le ali, a inibire la loro naturale esplosività perché pensiamo che questo non va bene, che quello non é bello, che quest'altro é pericoloso. Invece i bambini hanno dei diritti. Ma non quelli che intendiamo di solito e che dovrebbero essere scontati (diritto al cibo, diritto alla salute, eccetera). Altri, che non sono affatto scontati ma che sono fondamentali per una crescita psico-fisica sana e armonica.
Eccoli.

I DIRITTI NATURALI DI BIMBI E BIMBE
1- IL DIRITTO ALL'OZIO,  a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti
2- IL DIRITTO A SPORCARSI, a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti
3- IL DIRITTO AGLI ODORI, a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura
4- IL DIRITTO AL DIALOGO, ad ascoltare e poter prendere la parola, interloquire e dialogare
5- IL DIRITTO ALL'USO DELLE MANI, a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare le corde, accendere un fuoco
6- IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO, a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura
7- IL DIRITTO ALLA STRADA, a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade
8- IL DIRITTO AL SELVAGGIO, a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi
9- IL DIRITTO AL SILENZIO, ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell'acqua
10- IL DIRITTO ALLE SFUMATURE, a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle.

Mi piace molto che il primo dei diritti sia quello all'ozio, al non dover correre tra un'attività e l'altra appena usciti da scuola. Mi piace perché non ci rendiamo conto che forse é più utile per la loro crescita un pomeriggio d'ozio, in cui il bambino può liberamente esprimersi e impegnarsi, di un eccellente corso di inglese.
Mi piacciono il punto 5 e il punto 7, perché é quello su cui noi mamme siamo più ansiose e di conseguenza é ciò che viene impedito più spesso. Meno male che ogni tanto intervengono i papà, meno ansiosi e un po' più incoscienti (troppo per noi mamme solitamente!), che gli lasciano tra le mani una sega o un pacchetto di fiammiferi, sempre sotto sorveglianza, ma liberi di provare e, perché no, di sperimentare sulla propria pelle che il fuoco brucia.
Mi piace molto che vengano considerati diritti tante cose che ci riportano a una vita rurale. Noi qua siamo fortunati, i nostri figli crescono molto più liberi rispetto ai bambini di città, il contatto con la natura é per loro cosa di tutti i giorni e penso che questa sarà per loro una ricchezza che si porteranno dietro tutta la vita. Ma credo che chi vive in città non sia costretto a rinunciare a tutto questo. Bisogna solo fare un po' più di fatica e ci vuole più impegno. E soprattutto ci vuole molta collaborazione da parte delle istituzioni.
Per questo mi piace molto questo libretto che ho velocemente sfogliato. E per questo invidio un pò mia cugina che vive a Cesena...

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