sabato 11 agosto 2012

Omaggio a Baricco

Uno scrive, scrive, per sfogare quella smania che si ritrova nel pensiero e nelle dita, mette insieme parole, le allinea, le pesa, le contropesa, le sposta e risposta, le separa e poi le unisce, per cercare di trasferire quel pensiero, quell'emozione, quell'immagine, in qualcosa di intelliggibile anche da chi quel pensiero, quell'emozione, quell'immagine non l'ha vissuto. E con fatica e, a volte, un poco di soddisfazione ammiri la creatura e pensi "Sì, ce l'ho fatta, eccolo quel pensiero, quell'emozione, quell'immagine!"
Poi un giorno prendi (in verità, riprendi) in mano quel libro, mille volte letto e riletto perché, chissà come, lo trovi speciale e anche direi magico, apri una pagina a caso e bastano poche righe per trovare una di quelle creature plasmate dal pensiero e dalle dita di qualcun altro in un modo talmente meraviglioso e magico che pensi "No, non riuscirò mai così".